Lis Ostarîs

“Là de Pascote”, era un osteria posta in via Ziracco frequentata da uomini amanti della “morra” un gioco proibito dalla legge in quanto considerato un gioco d’azzardo. Le grida dei giocatori si sentivano in tutta  la via. Nel piano superiore c’era una sala da ballo il cui ingresso era a pagamento, a volte anche un semplice prodotto agricolo serviva allo scopo (testimonianza di Anna Mansutti). I  gestori erano Elena Manfè e  Arturo Lirussi, il cui padre Virginio riparava le fisarmoniche; il figlio Sergio, invece, era un bravissimo fisarmonicista.