I tre giorni precedenti la Pasqua, alle funzioni vespertine, i bambini non vedevano l’ora che fosse dato il segnale dal prete di fare un grande rumore, chi con “al batècul”, “ le screzule” e “al Screzzolòn” che era costruito con pesanti martelli di legno che percuotevano una cassa vuota.
Il lunedì dell’Angelo si andava sui prati del Malina assieme a tutta la famiglia.”Anìn a butâ i ûs” si diceva.
Con le uova dipinte in infusi a base di erbe, si gareggiava facendo ruzzolare le uova fino alla rottura dei gusci, si usavano come piccole bocce oppure si lanciavano delle monetine cercando di colpire e rompere quelle degli avversari.