Le polente

Per fare una buona polenta, si diceva a quel tempo, c’era bisogno di tre cose: “fuc di cjastenâr, mani di pôl e çjalderie di ghise”. La preparazione iniziava mettendo la prima presa di farina e facendo il segno della croce nell’acqua bollente. Poi si proseguiva avendo cura di rimestare sempre nello stesso verso per almeno tre quarti d’ora, quindi la polenta veniva versata sul tagliere di legno e tagliata con un filo di cotone. Le croste che si formavano durante la cottura erano contese dai bambini “lis crostis de çjalderie”