In autunno dopo le vendemmie nel negozio di mio padre si iniziava a lavorare le rape per ottenere “le Bruade”. Le rape bianche provenivano dalle Valli del Natisone e venivano poste in tini di legno a strati alternati con le vinacce. A distanza di qualche giorno si versava a poco a poco dell’acqua e dopo 40 giorni le rape che avevano assunto un bel colore rosato erano pronte per l’uso.
La cucina di quei tempi era semplice, povera, piena di zuppe e minestre, ripetitiva e la carne era un lusso per i giorni di festa. Si faceva uso di carne di maiale perché era un animale allevato in famiglia e i suoi insaccati erano la scorta dei cibi invernali.
Un proverbio sul mangiare cita: “L’ore di gustâ: pai siôrs e jè quanch’e àn fan,pai pùars quanch’e a’nd’àn”.