Secondo Zufèt e Romolo Gabilât il cui laboratorio si trovava in via Ziracco e lo spazio al suo interno era limitato, per ovviare a questa Mancanza aveva aperto una piccola finestra che si affacciava sulla strada. Questa apertura gli permetteva di piallare tavole molto lunghe le quali uscendo dalla finestra occupavano in parte la sede stradale. La gente che era a conoscenza di questo stratagemma e notando la finestra aperta, si spostava sempre sul lato opposto per evitare di scontrarsi con le tavole di Romolo.