I giochi dei bambini si svolgevano prevalentemente all’aperto e ogni luogo del paese era un invito a manifestare la propria fantasia e creatività. I maschi costruivano spade, fucili, archi, fionde, “sclizòs di saût” (cerbottane di Sambuco) per giocare alla guerra. D’estate i maschi, dai più piccoli ai più grandi avevano a disposizione per rinfrescarsi e fare il bagno, una bella piscina pubblica, cioè “le roe” la roggia Cividina. Nessuno dei bagnanti possedeva un costume e quindi si faceva il bagno nudi. I giochi più comuni erano: “Batisasso o Bile, Bandierin, Cavalete, busutis, tiche spane e mace- purcite “. D’inverno quando il freddo era intenso e la roggia e i ruscelli ghiacciavano, i bambini costruivano rudimentali slitte per andare a “sgliziâ ” e se c’era la neve, adulti e bambini si cimentavano nella costruzione del pupazzo più grande.