Ogni venerdì giorno di precetto, nei negozi non poteva mancare il baccalà e così pure le aringhe e le più modeste sardine salate.
Il Baccalà doveva subire alcuni trattamenti prima di essere venduto e cioè la battitura fatta da appositi magli (La Coperative lo portava a battere in località “Zucule” di Cividale), l’ammollo nell’acqua che veniva cambiata ogni giorno dal lunedì fino al venerdì, quando finalmente morbido e gonfio era pronto per la cottura.
Con il baccalà non poteva mancare la polenta, che a quel tempo sprigionava un profumo invitante e inconfondibile che si poteva sentire in ogni via del paese all’ora di cena.